8 Dicembre 2018
Whistelblowing: alba di una stagione di spinta verso l’etica o mostro da isolare
Tra le criticità che impegnano la governance aziendale delle organizzazioni che implementano sistemi di marketing e strutture commerciali sul web, fondamentale importanza assume la difesa e protezione dal fuoco di fila, da parte della rete Internet Darknet, da azioni illecite volte a mortificarne le performance.
La rete oscura, a fronte dell’incremento esponenziale dell’utilizzo del web per l’e-commerce ed il web-marketing, recluta in via direttamente proporzionale operatori esperti in attività illecite consumate tramite il Cybersquatting e il Deep Linking quali azioni principali di violazione delle privative industrialistiche sul web.
La difesa di fronte al nuovo panorama che si sta delineando, passa necessariamente attraverso la compliance aziendale ad iniziare dagli operatori “sani” ovvero di coloro che predispongono a monte un sistema di protocolli, procedure e policy volte a regolamentare in maniera cavillosa le azioni sul web in relazione alle conseguenze nefaste che potrebbero vedere concretizzarsi. L’estrema novità della materia non prevede ancora orientamenti giurisprudenziali consolidati o quanto meno parzialmente orientativi sulle opportunità, per cui è giocoforza che le primarie azioni prendano il via della compliance di chi inaugura una stagione on-line al fine unico quanto essenziale di acquisire la dovuta web-reputation che, come asset aziendale suscettibile di valutazione economica, è sicuramente uno strategico deterrente per chi ha intenzioni fraudolente, atteso che laddove venisse individuato dovrebbe risarcire in proporzione al danno causato verso quel determinato operatore, che è riuscito a fidelizzare una grande fetta di clientela e di conseguenza a patrimonializzare l’azienda anche attraverso il canale digitale.
Articolo dell’avv. Franco Delli Paoli – Senior Executive Ethics & Compliance